San Giovanni Gualberto, nato intorno al Mille nei pressi di Firenze, fu in campo religioso una figura di grande rilievo dell’XI secolo. E’ anche definito il “Santo del Perdono” in quanto fu capace di perdonare, scontrandosi fortemente per questo con la sua famiglia, l’assassino del suo fratello. L’ostilità del padre nei suoi confronti a seguito di questo fatto non si paca, anche per questo motivo decide di farsi monaco benedettino a San Miniato, Firenze.
Si scontra ben presto con la corruzione presente in quest’ambiente e arriva a denunciare l’abate Oberto reo di aver “comprato”, in accordo con il vescovo, la sua elezione. Ma la lotta di Giovanni Gualberto è impari e nulla può contro il potente sistema ecclesiastico. Da qui la decisione di dedicarsi a vita eremitica per seguire la regola di San Benedetto.
Dopo vari spostamenti si unisce a due eremiti, Paolo e Guntelmo, che dal Monastero di Settimo si erano spostati nella montagna sulla direttrice che univa Firenze al Casentino in una zona chiamata allora Aquabella per la bontà e freschezza dell’acqua presente, o Cerretaia per la presenza di molti boschi di cerro. Con questi due monaci Giovanni Gualberto fonda una nuova comunità monastica basata sulla regola benedettina e lontana dalla corruzione ben radicata in quel momento nella sfera ecclesiastica. E’ l’inizio di quella che sarà la grande Abbazia di Vallombrosa.
Da sempre questo sacro luogo è vissuto in simbiosi con le grandi foreste di abete e faggio che lo circondano. Per questo nel 1951 Papa Pio XII proclama San Giovanni Gualberto, che era stato canonizzato nel 1193 da Papa Celestino III, patrono dei Forestali d’Italia.
Il 12 luglio, giorno in cui il monaco Giovanni Gualberto muore nel 1073 a Passignano nei pressi di Firenze, si tiene ogni anno a Vallombrosa una festa per ricordare la figura di questo grande Santo. La cerimonia consiste nella celebrazione al mattino di una solenne messa nella grande chiesa dell’abbazia. Essendo San Giovanni Gualberto patrono della forestale italiana l’evento, prima di tutto religioso, ha anche un taglio laico civile per la presenza e gli interventi di tante autorità, da quelle che rappresentano il locale Comune di Reggello a quelle della Regione Toscana. Chiaramente è alta la presenza del Corpo Forestale delle Stato nelle sue più alte rappresentanze locali e nazionali.
Ogni anno, poi, i forestali di una regione italiana offrono l’olio che alimenterà per dodici mesi la lampada che arde perpetua nella cappella di San Giovanni Gualberto. Particolarmente solenne e coinvolgente è il momento, dopo l’Eucarestia, della benedizione di quest’olio e l’accensione della lampada. A questo segue la consegna di borse di studio giovanissimi e bambini.
Questa sezione web illustra dettagliatamente la cerimonia del 12 luglio 2016. In questa occasione è stata la Regione Autonoma della Sardegna ad offrire l’olio, ma non si è limitata a questo. La Sardegna ha preparato e offerto anche il pranzo tenutosi a fine cerimonia nel chiostro dell’abbazia vallombrosana. Un gustoso banchetto chiaramente a base di prodotti tipici di questa regione.