L’arte della progettazione dei giardini e quella della realizzazione di collage si fondono in Thomas Reinhardt. Questo fa si che guardando le “opere di carta” di questo artista tedesco sembra a volte di osservare una foto aerea di un giardino ricco di tante varietà di fiori e di molteplici forme delle aiuole.
Durante il regime nazista la famiglia di Thomas Reinhardt si traferisce negli Stati Uniti, così il futuro creatore di giardini e collage nasce a Santa Monica in California nel 1940. Il padre divenne produttore cinematografico, mentre la madre fu pittrice di opere astratte. E’ certamente da lei che Thomas acquisisce le prime influenze artistiche che, oltre al piacere per il disegno, trasferisce nella progettazione di giardini il primo dei quali realizza a Gerusalemme durante un suo lungo soggiorno in Israele. Da qui si trasferisce in Germania, a Monaco, per studiare. In questa città incontra la futura moglie, Martina Kofoth, che inizia a collaborare alla progettazione di giardini. Insieme si trasferiscono negli Stati Uniti dove lavorano alla realizzazione di giardini. Poi il loro arrivo in Italia dove Thomas Reinhardt continua i suoi progetti di giardini in un casolare nel verde presso una sconosciuta località, Piazzano, nel comune umbro di Tuoro sul Trasimeno, ma con vista e a qualche minuto d’auto da una cittadina di alta notorietà, Cortona. Durante la sua vita professionale dedicata ai giardini Reinhardt ha sempre coltivato la sua passione per il collage che gli serviva anche da “palestra” per il suo lavoro. Ha raccolto carta delle più svariate tipologie, colori e fantasie.
Thomas e Martina vivono tutt’oggi nel casolare nel verde al confine tra Toscana e Umbria. L’artista ha lasciato i suoi giardini su terra e dedica il suo tempo alla realizzazione di giardini di carta, collage dalle forme e dai colori più fantasiosi come possiamo vedere in questa galleria.
Le opere di Thomas Reinhardt esplorano in profondità quello che intrinsecamente concerne il collage: la potenzialità di frammenti di forme di diventare nuove forme o di rivelare forme che erano nascoste nei materiali e nel contesto nel quale la carta era stata raccolta. In tale processo la tecnica è meno importante del coinvolgimento spirituale dell’artista. L’aspetto meditativo dei collage rende meno importante l’osservazione diretta rispetto a ciò che potrebbe essere chiamato profezia. Riferendosi ai titoli, molti di questi lavori, che coprono quarant’anni della vista dell’artista, sono premonizioni di eventi storici e interpretazioni di questioni politiche e culturali.