ARTE TRA LA FORESTA - Visita un'altra abbazia
L'aspetto arte è ben presente nella Chiesa abbaziale di Vallombrosa.
Cominciando "dall'alto", sotto l'originaria copertura duecentesca del sacro edificio fu creato ad inizio '700 una sorta di controsoffitto costituito da volte. Nel corso dello stesso secolo queste furono affrescate. E' presente nelle volte e nel resto della chiesa una chiara impronta di stile gotico, ma questo non risulta mai "pesante". Questa nella foto è la volta che sovrasta il coro della chiesa. L'affresco che la decora rappresenta la Glorificazione di San Giovanni Gualberto. Altre volte affrescate da Giuseppe Fabbrini nel 1780 le possiamo vedere nella pagina successiva.
Oltre alla documentazione di queste pagine, nella chiesa di Vallombrosa sono presenti molte altre pregevoli opere d'arte e interessanti cappelle e locali dove queste sono conservate. Due tele del XVIII secolo di Agostino Veracini e Antonio Puglieschi sono collocate negli altari lungo le pareti laterali della chiesa. Altre quattro tele sono collocate ai lati di questi stessi altari. Nella cappella dedicata alla Conversione di San Paolo, per questo chiamata anche "Cappella dei Conversi" che è anche il battistero della chiesa è conservata una tela seicentesca di Cesare Dandini (Firenze 1596 - 1657) che mostra appunto la conversione del Santo. Altra cappella piccola quanto suggestiva è la "Mater Amabilis".
Nell'altare del transetto di destra della chiesa è posta una tela del XVII secolo che mostra il Martirio di San Sebastiano. L'autore di questo dipinto è Alessandro Rosi (Firenze 1627 - 1697) allievo di Jacopo Vignali, artista di origini casentinesi di cui troviamo sue opere a Pratovecchio. ("Consegna delle chiavi a San Pietro" e San Pietro guarisce lo storpio")
Di particolare interesse artistico è la sacrestia della chiesa a qui si accede dal transetto. Qui sono conservate una terracotta della Bottega di Andrea della Robbia con Vergine con Bambino tra i Santi Giovanni Gualberto e Santa Umiltà (nata a Faenza nel 1226 e fondatrice del ramo femminile dell'Ordine Vallombrosano); una tavola dei primi anni del Cinquecento di Raffaellino Capponi, più noto come Raffaellino di Garbo che si formò presso la bottega di Filippino Lippi ed ebbe come allievo Andrea del Sarto. Nel dipinto è rappresentato San Giovanni Gualberto con a sinistra i Santi Giovanni Battista e la Maddalena, a destra Bernardo degli Uberti e Caterina d'Alessandria. San Bernardo degli Uberti è rappresentato anche nella pala d'altare, relativamente recente, della stessa sacrestia, opera di Luigi Sabatelli (Firenze 1772, Milano 1850).
Altre opere di particolare importanza erano presenti nella Chiesa di Vallombrosa. Tali dipinti furono portate via da qui con la soppressine napoleonica del monastero del 1810.
Si tratta di una polittico ad olio su tavola di Andrea del Sarto databile fine terzo decennio del XVI secolo detto "Dossale dei quattro Santi". Oggi l'opera e ammirabile nelle Gallerie degli Uffizi di Firenze.
Altra opera di particolare pregio non più a Vallombrosa per la soppressione napoleonica del 1810 è la Vergine Assunta tra Santi detta anche "Pala di Vallombrosa". Un olio su tavola datato 1500 che era stato commissionato a Pietro Vannucci detto "Il Perugino" come pala dell'altare maggiore. Il dipinto fu portato a Parigi. Dopo la sua restituzione, del 1817, venne destinato alla Galleria dell'Accademia di Firenze. Tale opera fu "sostituita" a Vallombrosa con un dono del 1818 del Granduca di Toscana Ferdinando III d'Asburgo di Lorena: una Assunzione della Vergine del 1669 di Baldassarre Franceschini (Volterra 1611, Firenze 1690). Un olio su tela di cm 422x214 che oggi è posto sulla parete di fondo del coro vallombrosano.
|
|