Abbazia San Fedele
in Casentino, una bella valle Toscana che puoi conoscere in ogni suo dettaglio con questo sito
Italiano
SAN TORELLO CI ACCOGLIE IN SAN FEDELE. A cura di Eleonora Ducci
Entrando nella Badia di San Fedele dal portale laterale siamo accolti dal Beato Torello (dal suo busto in rame dorato, per i particolari dell'opera vedi pagina successiva).
Il Beato Torello, per gli abitanti di Poppi Santo, ha un legame particolare con la Badia di San Fedele: era la chiesa di riferimento di questo Santo eremita vissuto nel XIII secolo, in questa chiesa ha sede La Compagnia di San Torello, qui, nella cripta, sono conservate le sue spoglie.
Beatificato da Benedetto XIV, Torello è ancora in attesa di canonizzazione definitiva. Per i poppesi è il patrono ufficiale del paese e lo festeggiano, con una solenne processione, il 16 marzo. Nato a Poppi nel 1202, Torello rimase orfano molto presto e visse nell'ozio e nel vizio fino all'età di diciotto anni quando, si narra, un gallo gli si posò sulla spalla e con tre sonori chicchirichì lo svegliò dal sonno dell'anima nel quale era vissuto sino ad allora. Recatosi al monastero vallombrosano di San Fedele confessò le sue dissolutezze all'abate e decise di fare una vita di penitenza ritirandosi come eremita nei boschi Casentinesi nelle vicinanze di Poppi. Il suo eremo era in località Avellaneto ed e tutt'oggi visitabile. Rimasto in isolamento per quasi sessant'anni, durante i quali operò diversi miracoli, ritornò al monastero per chiedere i sacramenti, sentendo prossima l'ora della morte. Nonostante sia i monaci che gli abitanti di Poppi gli chiedessero di rimanere all'abbazia Torello volle comunque tornare nei suoi boschi dove si spense il 16 marzo 1282. Le campane annunciarono spontaneamente la sua morte e la popolazione accorse a recuperarne le spoglie.
Il Beato Torello, per gli abitanti di Poppi Santo, ha un legame particolare con la Badia di San Fedele: era la chiesa di riferimento di questo Santo eremita vissuto nel XIII secolo, in questa chiesa ha sede La Compagnia di San Torello, qui, nella cripta, sono conservate le sue spoglie.
Beatificato da Benedetto XIV, Torello è ancora in attesa di canonizzazione definitiva. Per i poppesi è il patrono ufficiale del paese e lo festeggiano, con una solenne processione, il 16 marzo. Nato a Poppi nel 1202, Torello rimase orfano molto presto e visse nell'ozio e nel vizio fino all'età di diciotto anni quando, si narra, un gallo gli si posò sulla spalla e con tre sonori chicchirichì lo svegliò dal sonno dell'anima nel quale era vissuto sino ad allora. Recatosi al monastero vallombrosano di San Fedele confessò le sue dissolutezze all'abate e decise di fare una vita di penitenza ritirandosi come eremita nei boschi Casentinesi nelle vicinanze di Poppi. Il suo eremo era in località Avellaneto ed e tutt'oggi visitabile. Rimasto in isolamento per quasi sessant'anni, durante i quali operò diversi miracoli, ritornò al monastero per chiedere i sacramenti, sentendo prossima l'ora della morte. Nonostante sia i monaci che gli abitanti di Poppi gli chiedessero di rimanere all'abbazia Torello volle comunque tornare nei suoi boschi dove si spense il 16 marzo 1282. Le campane annunciarono spontaneamente la sua morte e la popolazione accorse a recuperarne le spoglie.