Abbazia San Fedele
in Casentino, una bella valle Toscana che puoi conoscere in ogni suo dettaglio con questo sito
Italiano
"MADONNA DEL ROSARIO" A cura di Eleonora Ducci
Alessandro Davanzati:
"Madonna del Rosario e Santi"
Continuando a percorrere la parete di sinistra verso l'altare maggiore incontriamo il busto di San Torello di cui abbiamo già parlato. Qualche metro oltre si trova una "Madonna del Rosario", olio su tela.
Collocata nel proprio altare, secondo quanto riporta negli anni '30 del '700 l'Abate di San Fedele Don Benigno Davanzati nel suo Compendio, il giorno 20 settembre del 1596, la tela fu commissionata da M.R. Padre D. Eugenio Scotti ad Alessandro Davanzati, anch'egli monaco vallombrosano, dietro il compenso di 45 scudi. Al centro la Madonna regge sul braccio destro il Bambino che dispensa rosari a San Domenico mentre la Vergine ne porge a Santa Caterina da Siena. In primo piano a destra troviamo, adornati da abiti opulenti, i due regi profeti, Re David e Re Isaia, a sinistra altre due sante, anch'esse riccamente vestite, una delle quali identificabile con Sant'Orsola. L'altare fu fatto erigere dalla Compagnia del SS.mo Rosario, nata sulla scia di un particolare momento storico: Papa Pio V nel 1569, nel suo Consueverunt, raccomanda l'uso del rosario, come metodo più efficace per combattere il pericolo turco. Lo stesso Papa Pio V attribuì la vittoria di Lepanto (7 ottobre 1571) proprio alla Madonna invocata col rosario e decise di dedicare la ricorrenza di tale vittoria alla Commemoratio Beatae Virginis de Victoria. Di più fece il suo successore Gregorio XIII che nel 1573 modificò la ricorrenza in festa liturgica della Madonna del Rosario. Proprio in collegamento a questi avvenimenti possiamo porre il proliferare, anche in Casentino, di quadri con il soggetto della Madonna del Rosario, tra i quali quello di San Fedele è uno dei primi.
"Madonna del Rosario e Santi"
Continuando a percorrere la parete di sinistra verso l'altare maggiore incontriamo il busto di San Torello di cui abbiamo già parlato. Qualche metro oltre si trova una "Madonna del Rosario", olio su tela.
Collocata nel proprio altare, secondo quanto riporta negli anni '30 del '700 l'Abate di San Fedele Don Benigno Davanzati nel suo Compendio, il giorno 20 settembre del 1596, la tela fu commissionata da M.R. Padre D. Eugenio Scotti ad Alessandro Davanzati, anch'egli monaco vallombrosano, dietro il compenso di 45 scudi. Al centro la Madonna regge sul braccio destro il Bambino che dispensa rosari a San Domenico mentre la Vergine ne porge a Santa Caterina da Siena. In primo piano a destra troviamo, adornati da abiti opulenti, i due regi profeti, Re David e Re Isaia, a sinistra altre due sante, anch'esse riccamente vestite, una delle quali identificabile con Sant'Orsola. L'altare fu fatto erigere dalla Compagnia del SS.mo Rosario, nata sulla scia di un particolare momento storico: Papa Pio V nel 1569, nel suo Consueverunt, raccomanda l'uso del rosario, come metodo più efficace per combattere il pericolo turco. Lo stesso Papa Pio V attribuì la vittoria di Lepanto (7 ottobre 1571) proprio alla Madonna invocata col rosario e decise di dedicare la ricorrenza di tale vittoria alla Commemoratio Beatae Virginis de Victoria. Di più fece il suo successore Gregorio XIII che nel 1573 modificò la ricorrenza in festa liturgica della Madonna del Rosario. Proprio in collegamento a questi avvenimenti possiamo porre il proliferare, anche in Casentino, di quadri con il soggetto della Madonna del Rosario, tra i quali quello di San Fedele è uno dei primi.