Cetica
in Casentino, una bella valle Toscana che puoi conoscere in ogni suo dettaglio con questo sito
Italiano
ARRIVA IL RINASCIMENTO
Questa raffinata Madonna con Bambino su fondo oro è posta sull'altare in cima alla navata di destra della Chiesa di Sant'Angelo a Cetica. La tavola misura cm 93 x 48. Il dipinto è attribuito al pittore fiorentino Francesco di Stefano, detto il Pesellino (Firenze 1422-1457).
Quest'opera databile 1450 circa esprime delicatezza in ogni sua parte. Dalla veste della Vergine al suo volto, così come quello di Gesù che con altrettanta delicatezza tiene una melagrana con la mano sinistra. Le tante sfumature dei colori, i giochi d'ombra, la plasticità dei corpi di entrambe le figure ci fanno capire che il Rinascimento nell'arte ormai è arrivato anche in Casentino. Il tabernacolo ligneo e il dipinto sono coevi. Anche quest'opera del "Pesellino", come la Madonna del Rosario vista in precedenza, sembra essere un dono della Famigli Gerbi.
Francesco di Stefano nacque a Firenze nel 1422 circa e ivi morì nel 1457. Fu pittore e miniatore. I suoi punti di riferimento artistici furono il Beato Angelico e Filippo Lippi. Con quest'ultimo sicuramente collaborò nella realizzazione di qualche importante opera come la "Pala del Noviziato" che dopo le soppressioni napoleoniche del 1813 si trovò ad essere divisa tra gli Uffizi e il Louvre. Ma il primo maestro di Francesco di Stefano fu sicuramente il nonno materno Giuliano d'Arrigo, anch'egli pittore, chiamato "Pesello". Da qui l'appellativo "Pesellino" al nipote.
Francesco di Stefano nacque a Firenze nel 1422 circa e ivi morì nel 1457. Fu pittore e miniatore. I suoi punti di riferimento artistici furono il Beato Angelico e Filippo Lippi. Con quest'ultimo sicuramente collaborò nella realizzazione di qualche importante opera come la "Pala del Noviziato" che dopo le soppressioni napoleoniche del 1813 si trovò ad essere divisa tra gli Uffizi e il Louvre. Ma il primo maestro di Francesco di Stefano fu sicuramente il nonno materno Giuliano d'Arrigo, anch'egli pittore, chiamato "Pesello". Da qui l'appellativo "Pesellino" al nipote.