Cetica
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DI ORIGINE MONASTICA
Vista d'insieme del complesso di San Pancrazio nei pressi di Cetica in Casentino. La chiesa con l'adiacente canonica e gli altri grandi edifici sulla sinistra in questa foto fanno pensare ad una struttura di carattere monastico. Una consolidata tradizione, avvalorata solo dal fatto che l'Abbazia di Vallombrosa aveva forti interessi in questa, vuole questo luogo di origine monastica vallombrosana e risalente al XIII secolo, proprio il periodo in cui i monaci di Giovanni Gualberto cominciano a estendere il loro dominio politico economico sul Pratomagno, dominio che si concluderà nel 1425 con l'acquisizione dell'Abbazia di Santa Trinita in Alpe sulle pendici sud del massiccio.
Originariamente la Chiesa di San Pancrazio presentava uno stile romanico, nei secoli ha subito innumerevoli rifacimenti, il più grosso ed evidente risale a tempi relativamente recenti, nel 1878. In quest'occasione fu capovolto il suo orientamento e allungata nella zona dove oggi si trova il coro, spazio occupato in origine da un loggiato posto davanti alla facciata. Nell'impianto originario della chiesa si trovava un un'unica grande abside che fu chiaramente demolita, parte del pietrame di quest'elemento architettonico è presente sull'attuale facciata. In quell'occasione pavimento e copertura furono rialzati di quasi un metro. La torre campanaria è rimasta all'incirca nella stessa posizione, ma mentre prima era esterna accanto all'abside, oggi si trova inglobata dalla facciata che fu eretta dove terminava l'abside. La larghezza della chiesa odierna corrisponde a quella originale, anche se la parete destra (odierna) fu completamente ricostruita a metà XVII secolo. Le testimonianze evidenti architettoniche e artistiche dell'impianto originale si trovano sulla parete sinistra, quella che separa la chiesa dalla canonica. Qui, dove è stato asportato l'intonaco, si vedono conci perfettamente squadrati e frammenti d'interessantissimi affreschi databili XIV secolo.
Originariamente la Chiesa di San Pancrazio presentava uno stile romanico, nei secoli ha subito innumerevoli rifacimenti, il più grosso ed evidente risale a tempi relativamente recenti, nel 1878. In quest'occasione fu capovolto il suo orientamento e allungata nella zona dove oggi si trova il coro, spazio occupato in origine da un loggiato posto davanti alla facciata. Nell'impianto originario della chiesa si trovava un un'unica grande abside che fu chiaramente demolita, parte del pietrame di quest'elemento architettonico è presente sull'attuale facciata. In quell'occasione pavimento e copertura furono rialzati di quasi un metro. La torre campanaria è rimasta all'incirca nella stessa posizione, ma mentre prima era esterna accanto all'abside, oggi si trova inglobata dalla facciata che fu eretta dove terminava l'abside. La larghezza della chiesa odierna corrisponde a quella originale, anche se la parete destra (odierna) fu completamente ricostruita a metà XVII secolo. Le testimonianze evidenti architettoniche e artistiche dell'impianto originale si trovano sulla parete sinistra, quella che separa la chiesa dalla canonica. Qui, dove è stato asportato l'intonaco, si vedono conci perfettamente squadrati e frammenti d'interessantissimi affreschi databili XIV secolo.