La Basilica di San Francesco
ad Arezzo, città d'arte toscana che puoi conoscere dettagliatamente con questo sito.
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MIRACOLI LEGGENDARI
La parte bassa dell'affresco del pittore aretino Lorentino D'Andrea che si trova nella Cappella di Sant'Antonio nella chiesa di San Francesco di Arezzo mette al centro la figura del Santo di Padova. A fianco di questi sono illustrati quattro suoi leggendari miracoli: a sinistra il Miracolo della Mula e sotto il Miracolo della Predica ai Pesci, a destra il Miracolo del Cuore dell'Avaro e sotto il Miracolo del Figlio pentito.
Vale la pena descrivere brevemente questi quattro episodi a metà tra il miracolo e la leggenda.
Una mula affamatissima perché tenuta a digiuno per qualche giorno da padrone eretico viene lasciata libera di andare verso un profumatissimo fieno. Ma prima di mettersi a mangiare s'inginocchia davanti ad un'ostia consacrata che Sant'Antonio gli mostra. A quel punto il padrone, compresa la "forza" di quell'ostia si converte immediatamente.
Sant'Antonio sta predicando la parola di Gesù, ma un gruppo di eretici lo deridono e gli dicono che le sue prediche non sono credibili e non interessano a nessuno. A quel punto il santo padovano si avvicina alla sponda di un fiume e si mette a predicare ai pesci. Questi si avvicinano alla riva e mettono la testa fuori dall'acqua per ascoltare meglio. Agli eretici, ammutoliti e increduli, non rimane che convertirsi.
Muore in paese un vecchio e cattivo avaro. Sant'Antonio che assiste al rito funebre si mette ad un certo punto a gridare che quell'uomo non può essere sepolto in un luogo sacro perché il suo cuore non è con lui, ma nella cassa dove egli teneva i suoi denari. La gente va ad aprire la cassa e lì dentro trovano un cuore umano. Come controprova viene aperto il petto dell'avaro, al suo interno il cuore non c'era.
Un giovane confessa a Sant'Antonio di aver dato un calcio alla madre. Il santo gli dice che ha fatto una cosa molto brutta e ironizzando aggiunge che quella gamba andrebbe tagliata. Il giovane, rientrato a casa, fraintendendo quanto gli aveva detto il frate francescano e per dimostrare il suo pentimento per quanto aveva fatto alla madre si taglia la gamba con un'ascia. La notizia si sparge velocemente nel paese e arriva anche a Sant'Antonio che con i suoi seguaci si precipita alla casa del giovane dove, con l'aiuto di Dio, gli riattacca la gamba.
Vale la pena descrivere brevemente questi quattro episodi a metà tra il miracolo e la leggenda.
Una mula affamatissima perché tenuta a digiuno per qualche giorno da padrone eretico viene lasciata libera di andare verso un profumatissimo fieno. Ma prima di mettersi a mangiare s'inginocchia davanti ad un'ostia consacrata che Sant'Antonio gli mostra. A quel punto il padrone, compresa la "forza" di quell'ostia si converte immediatamente.
Sant'Antonio sta predicando la parola di Gesù, ma un gruppo di eretici lo deridono e gli dicono che le sue prediche non sono credibili e non interessano a nessuno. A quel punto il santo padovano si avvicina alla sponda di un fiume e si mette a predicare ai pesci. Questi si avvicinano alla riva e mettono la testa fuori dall'acqua per ascoltare meglio. Agli eretici, ammutoliti e increduli, non rimane che convertirsi.
Muore in paese un vecchio e cattivo avaro. Sant'Antonio che assiste al rito funebre si mette ad un certo punto a gridare che quell'uomo non può essere sepolto in un luogo sacro perché il suo cuore non è con lui, ma nella cassa dove egli teneva i suoi denari. La gente va ad aprire la cassa e lì dentro trovano un cuore umano. Come controprova viene aperto il petto dell'avaro, al suo interno il cuore non c'era.
Un giovane confessa a Sant'Antonio di aver dato un calcio alla madre. Il santo gli dice che ha fatto una cosa molto brutta e ironizzando aggiunge che quella gamba andrebbe tagliata. Il giovane, rientrato a casa, fraintendendo quanto gli aveva detto il frate francescano e per dimostrare il suo pentimento per quanto aveva fatto alla madre si taglia la gamba con un'ascia. La notizia si sparge velocemente nel paese e arriva anche a Sant'Antonio che con i suoi seguaci si precipita alla casa del giovane dove, con l'aiuto di Dio, gli riattacca la gamba.