BIBBIENA
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UN TEATRO BOMBONIERA
Vista interna di Teatro Dovizi, nel centro storico di Bibbiena, Via Rosa Scoti Franceschi, 21. Un ambiente che è stato definito una bomboniera, per le sue dimensioni (ha una capienza di circa cento posti) e per le sue finiture.
Teatro Dovizi fu costruito intorno alla metà del XIX secolo, su iniziativa dell'Accademia degli Operosi e su progetto dell'architetto Niccolò Matas, 1842. Il teatro ha pianta a U, con tre ordini di palchi. Una platea e un palcoscenico paralleli alla facciata del palazzo su cui è ricavato. Per circa novant'anni rimase in auge tra spettacoli, feste, veglioni di carnevale e della befana. Nel 1925 ebbe anche la visita del principe ereditario Umberto I di Savoia. Purtroppo dal secondo dopoguerra il teatro si avviò verso un veloce decadimento. Negli anni 60/70 l'ambiente fu sottoposto a sostanziali modifiche per adattarlo a cinematografo. Quest'attività non durò a lungo e il 1982 vide la chiusura del locale, non ultimo per motivi di sicurezza.
Negli anni Novanta vi fu la svolta per il Teatro Dovizi. Su iniziativa dell'Amministrazione Comunale di Bibbiena aiutata economicamente da altri enti e privati, in primis la Fondazione Giuseppe e Adele Baracchi, il teatro fu sottoposto a un consistente intervento strutturale e un rifacimento pressoché completo dell'arredo interno e dell'allestimento scenografico. Il tutto seguendo il progetto dell'architetto Massimo Gasparon che si era ispirato a modelli di teatro della tradizione italiana del Sei e Settecento. Nel dicembre del 1997 vi fu l'apertura ufficiale del nuovo teatro con un evento che vide in Carla Fracci il fiore all'occhiello della serata. Una serata in buona parte sponsorizzata e curata ancora dalla Fondazione Baracchi.
Dai primi anni Duemila la locale Associazione Teatrale NATA ha assunto la gestione del rinato Teatro Dovizi.
Teatro Dovizi fu costruito intorno alla metà del XIX secolo, su iniziativa dell'Accademia degli Operosi e su progetto dell'architetto Niccolò Matas, 1842. Il teatro ha pianta a U, con tre ordini di palchi. Una platea e un palcoscenico paralleli alla facciata del palazzo su cui è ricavato. Per circa novant'anni rimase in auge tra spettacoli, feste, veglioni di carnevale e della befana. Nel 1925 ebbe anche la visita del principe ereditario Umberto I di Savoia. Purtroppo dal secondo dopoguerra il teatro si avviò verso un veloce decadimento. Negli anni 60/70 l'ambiente fu sottoposto a sostanziali modifiche per adattarlo a cinematografo. Quest'attività non durò a lungo e il 1982 vide la chiusura del locale, non ultimo per motivi di sicurezza.
Negli anni Novanta vi fu la svolta per il Teatro Dovizi. Su iniziativa dell'Amministrazione Comunale di Bibbiena aiutata economicamente da altri enti e privati, in primis la Fondazione Giuseppe e Adele Baracchi, il teatro fu sottoposto a un consistente intervento strutturale e un rifacimento pressoché completo dell'arredo interno e dell'allestimento scenografico. Il tutto seguendo il progetto dell'architetto Massimo Gasparon che si era ispirato a modelli di teatro della tradizione italiana del Sei e Settecento. Nel dicembre del 1997 vi fu l'apertura ufficiale del nuovo teatro con un evento che vide in Carla Fracci il fiore all'occhiello della serata. Una serata in buona parte sponsorizzata e curata ancora dalla Fondazione Baracchi.
Dai primi anni Duemila la locale Associazione Teatrale NATA ha assunto la gestione del rinato Teatro Dovizi.