BIBBIENA
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UN CASTELLO DEL XX SECOLO
Al Castello di Partina si arriva velocemente imboccando la strada che dal paese sale all'abitato di Freggina. Quest'antico maniero, citato per la prima volta nel 1095 come appartenente a dei discendenti del marchese Ranieri di Toscana (marchese dal 1014 al 1027 circa, periodi della morte), presenta analogie storiche con il sovrastante Castello di Marciano. Entrambi, anche se di proprietà di altri signori, sono subordinati al vescovato di Arezzo. Se con quello di Marciano i vescovi aretini controllavano l'intera valle dell'Archiano, con quello di Partina avevano un controllo diretto e ravvicinato su chi passava su quell'importante strada che collegava il fondovalle del Casentino alle abbazie di Prataglia e Camaldoli, quest'ultima dopo una deviazione a sinistra. Via oggi di fatto ricalcata dalla Strada Regionale 71 tosco romagnola.
Al 1095 il Castello di Partina esisteva certamente da qualche anno, tale data è citata come inizio di un periodo in cui, per volontà dei Vescovi di Arezzo, i Ranieri cominciano a cedere porzioni del loro maniero ai Monaci di Camaldoli. Nel 1128 il castello figura proprietà dei camaldolesi. Questi se ne servivano come "punto d'appoggio" per amministrare le crescenti proprietà di qui si trovavano in possesso lungo il torrente Archiano tra Partina e Soci. Nel corso del XIII secolo per Partina vi fu un'importante svolta politica. I camaldolesi si erano organizzati diversamente per l'amministrazione dei loro beni e cedettero il luogo alla Signoria dei Guidi di Romena che mesero mano a una parziale riedificazione del castello. In particolare costruirono un cassero identificabile nella torre che vediamo nella foto. Ai Signori di Romena il luogo rimase fino al 1390 quando tutto passò sotto il dominio della Repubblica Fiorentina (il sovrastante Castello di Marciano era già passato ai fiorentini nel 1386). Nel 1391 Firenze assegna Partina alla podesteria di Bibbiena. Alla Repubblica Fiorentina, prima, e al Granducato di Toscana, poi, i castelli interessano ben poco e anche per quello di Partina inizia un lento ma lungo periodo di degrado. Solo nel XX secolo, passato in mani private, il castello viene praticamente ricostruito ex novo in uno stile che è riuscito a rispettare le sue antiche origini. Parti originali sono rimaste nel cassero.
Al 1095 il Castello di Partina esisteva certamente da qualche anno, tale data è citata come inizio di un periodo in cui, per volontà dei Vescovi di Arezzo, i Ranieri cominciano a cedere porzioni del loro maniero ai Monaci di Camaldoli. Nel 1128 il castello figura proprietà dei camaldolesi. Questi se ne servivano come "punto d'appoggio" per amministrare le crescenti proprietà di qui si trovavano in possesso lungo il torrente Archiano tra Partina e Soci. Nel corso del XIII secolo per Partina vi fu un'importante svolta politica. I camaldolesi si erano organizzati diversamente per l'amministrazione dei loro beni e cedettero il luogo alla Signoria dei Guidi di Romena che mesero mano a una parziale riedificazione del castello. In particolare costruirono un cassero identificabile nella torre che vediamo nella foto. Ai Signori di Romena il luogo rimase fino al 1390 quando tutto passò sotto il dominio della Repubblica Fiorentina (il sovrastante Castello di Marciano era già passato ai fiorentini nel 1386). Nel 1391 Firenze assegna Partina alla podesteria di Bibbiena. Alla Repubblica Fiorentina, prima, e al Granducato di Toscana, poi, i castelli interessano ben poco e anche per quello di Partina inizia un lento ma lungo periodo di degrado. Solo nel XX secolo, passato in mani private, il castello viene praticamente ricostruito ex novo in uno stile che è riuscito a rispettare le sue antiche origini. Parti originali sono rimaste nel cassero.