BIBBIENA
in Casentino, una bella valle Toscana che puoi conoscere in ogni suo dettaglio con questo sito
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UN ESTRATTO PER CONCIATURA DELLE PELLI
Ci siamo spostati con quest'immagine nella parte bassa di Bibbiena, quella attraversata dalla Strada Regionale 71 Umbro Casentinese Romagnola detta Bibbiena Stazione per la presenza della linea ferroviaria Arezzo Pratovecchio Stia. Questa zona, che non ha certo da raccontarci una storia importante come la parte alta di Bibbiena, oggi è di gran lunga la più popolosa del paese, ricca di attività artigianali e commerciali. Una zona che iniziò il suo sviluppo agli inizi del Novecento proprio per la nascita di attività produttive. La più nota, date le dimensioni, e sicuramente tra le più antiche, fu la così detta Fabbrica del Tannino di cui vediamo il capannone centrale nella foto, trasformato oggi in uno stabile commerciale. Il tannino è una sostanza contenuta nel legno di molte piante, ma è di gran lunga il castagno quello più ricco, specialmente nelle piante vecchie. Proprio questo legno era utilizzato. Quest'estratto vegetale a vari usi: il primo fu nell'industria della seta già a metà Ottocento in Francia, ma poi quello principale che andò ad assorbire la quasi totalità della sua produzione (ultimi decenni di questo secolo) fu quello alla conciatura del pellame. In Italia il primo stabilimento per la produzione del tannino nacque nel 1854 nei pressi di Mondovì in Piemonte, una zona molto ricca di castagneti. Altra azienda tannica sorse nel 1902 a Bagni di Lucca. Quella di Bibbiena, una succursale di Lucca, nacque nel 1923. Rimase attiva per una quarantina di anni, la sua attività cessò un po' per la minore richiesta di tannino, ma principalmente per l'esaurirsi dei grandi castagni in Casentino. La Fabbrica del Tannino a Bibbiena diede lavoro a tante persone, direttamente in azienda, ma maggiormente a tanti boscaioli. La produzione del castagno da tannino richiedeva molta e faticosa mano d'opera. I secolari castagni venivano abbattuti a colpi d'ascia, poi questi erano ridotti in pezzi, le così dette "quarte" con zeppe d'acciaio infilate nel legno a colpi di mazza. Con i muli questo legname veniva portato alle strade carrabili fuori dai boschi, da qui con carri trainati da cavalli era trasportato alla fabbrica di Bibbiena. Questo fino al secondo dopoguerra quando iniziò l'utilizzo dei primi mezzi motorizzati.
Di questa importante realtà economica bibbienese e casentinese del passato oggi rimane quest'edificio sapientemente ristrutturato con l'inizio del nuovo millennio e convertito in luogo commerciale. Simbolo di quest'attività è certamente l'alta ciminiera che vediamo a destra e osserveremo meglio nella prossima pagina.
Sono passati molti anni dalla chiusura di quest'azienda, ma a Bibbiena e in Casentino quando si fa riferimento a questa parte del paese, si usa ancora dire "la zona del Tannino".
Di questa importante realtà economica bibbienese e casentinese del passato oggi rimane quest'edificio sapientemente ristrutturato con l'inizio del nuovo millennio e convertito in luogo commerciale. Simbolo di quest'attività è certamente l'alta ciminiera che vediamo a destra e osserveremo meglio nella prossima pagina.
Sono passati molti anni dalla chiusura di quest'azienda, ma a Bibbiena e in Casentino quando si fa riferimento a questa parte del paese, si usa ancora dire "la zona del Tannino".