Per chi giunge a Loro Ciuffenna percorrendo la via Setteponti Levante, cioè arrivando da Arezzo, la Pieve di Gropina apparirà in alto a destra poco prima di arrivare al paese valdarnese, immersa in un ordinato contesto agricolo tipico toscano, ossia una collina coperta di olivi e quercia con “incastonato” qualche cipresso. E’ già una bella e inusuale presentazione per questa importante pieve romanica toscana, dichiarata Monumento Nazionale, che andremo a scoprire. Per arrivarci è però necessario raggiungere il paese di Loro Ciuffenna, da qui una stretta stradina sulla destra ci conduce in circa un chilometro a questo straordinario monumento.
La Pieve di Gropina rimane abbastanza chiusa dagli edifici dell’omonimo borgo, questo la rende meno godibile esternamente. Di straordinaria bellezza e interesse è l’abside che si affaccia su un terreno agricolo. La raffinatezza di questo elemento architettonico, quindi l’impegno lavorativo, artistico ed economico che necessariamente comportò la sua realizzazione nel XII secolo è la chiara testimonianza che questa chiesa fosse stata realizzata per rivestire una grande importanza sul territorio.
La forma della facciata ci annuncia che l’architettura interna della Chiesa di Gropina sarà a tre navate, ossia quella tipica delle diverse pievi romaniche presenti in questa zona del Valdarno percorsa dalla Strada Setteponti. Appena entrati ci accolgono quindi due file di colonne che dividono le navate e sorreggono le classiche sette volte (così per quasi tutte le pievi di questo periodo in quanto numero biblico). Tra la base di quest’ultime e la cima delle colonne trovano posto eleganti e lavoratissimi capitelli. La poca luce che illumina la chiesa arriva da strette monofore poste solamente sulla facciata e sulla contrapposta parete absidale. Nessun dubbio siamo immersi nel romanico più “D.O.C.”
Percorsi pochi metri dalla porta d’ingresso la nostra attenzione sarà catturata da un elemento architettonico “fuori dal tempo”. Non un elemento inserito a seguito di ristrutturazioni come se ne incontrano tanti nelle chiese, un elemento invece ben più vecchio della struttura romanica della chiesa. Si tratta di uno straordinario pulpito di fattura longobarda. Senza bisogno di documenti scritti questo ci dice che le origini della Pieve di Gropina non sono romaniche, ma ben più antiche. Questo pulpito ci fa capire che entrando in questo edificio religioso ci stiamo “affacciando” nel VIII–IX secolo, ma la realtà è ancora un’altra: ricerche e scavi archeologici ci dicono che in questo punto sia esistita ancor prima una chiesa paleocristiana databile fine VI o inizio VII secolo. I suggestivi e interessantissimi risultati di questi scavi sono visibili al visitatore di questo straordinario monumento scendendo nel sotto chiesa. Per poter accedere a questa zona è necessario farsi aprire il piccolo cancello dal custode.