La Pieve di Stia
in Casentino, una bella valle Toscana che puoi conoscere in ogni suo dettaglio con questo sito
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RESTI DI UN EDIFICIO ANTICHISSIMO
Sopra l'altare posto lungo la parete della navata destra della Pieve di Stia si trova questa "Predica del Battista" del pittore fiorentino Domenico Ferretti. Un olio su tela del Settecento di cm 174x114. Un dipinto molto "dinamico" dove Giovanni Battista, posto su un rialzo di terreno, si mostra con un corpo dalle forme muscolari ben scolpite e vestito di un trappo rosso a mo' di perizoma.
Giovanni Domenico Ferretti (Firenze 1692-1768), detto anche Giandomenico, fu artista del Settecento noto principalmente a Firenze e in Toscana, ma anche in Emilia dove si era formato artisticamente. Dipinse sia su tela che con la tecnica dell'affresco e fu uno dei maggiori esponenti del rococò toscano.
Date le origini emiliane del padre, Ferretti inizio sedicenne a studiare l'arte pittorica presso l'artista imolese Francesco Chiusuri. E' proprio in questa città che esegue nel 1720 i suoi primi importanti lavori: decorazione nella Cattedrale di San Cassiano e nel Convento di San Domenico. Per questa sua permanenza giovanile nella cittadina emiliana, al suo ritorno a Firenze era detto "l'Imola" nonostante fosse fiorentino. Iniziò la sua carriera artistica a Firenze e in Toscana come frescante e con i suoi lavori aggiunse un po' di stile bolognese e veneziano, che già si stava diffondendo, nella città del giglio.
Nella tela di Stia databile 1740/50 sono presenti vari connotati della pittura di Domenico Ferretti. Colori brillanti e luminosi uniti a una bella plasticità e un piacevole senso di movimento.
Date le origini emiliane del padre, Ferretti inizio sedicenne a studiare l'arte pittorica presso l'artista imolese Francesco Chiusuri. E' proprio in questa città che esegue nel 1720 i suoi primi importanti lavori: decorazione nella Cattedrale di San Cassiano e nel Convento di San Domenico. Per questa sua permanenza giovanile nella cittadina emiliana, al suo ritorno a Firenze era detto "l'Imola" nonostante fosse fiorentino. Iniziò la sua carriera artistica a Firenze e in Toscana come frescante e con i suoi lavori aggiunse un po' di stile bolognese e veneziano, che già si stava diffondendo, nella città del giglio.
Nella tela di Stia databile 1740/50 sono presenti vari connotati della pittura di Domenico Ferretti. Colori brillanti e luminosi uniti a una bella plasticità e un piacevole senso di movimento.
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