STORIA E POSIZIONE GEOGRAFICA DEL PAESE. Clicca
Testimonianze architettoniche dell’antico castello di Castiglion Fibocchi sono ancora ben evidenti visitando il paese. La più caratteristica e “originale” è certamente “Porta fredda”, che rappresentava l’accesso nord al castello. Il palazzo comunale è ricavato in quello che fu il palazzo residenziale dei signori del luogo in epoche lontane. L’attuale chiesa parrocchiale del paese era in origine la cappella del castello, di questo edificio non rimane praticamente niente in quanto a metà Ottocento fu completamente ricostruito ampliandolo notevolmente per far fronte ad una popolazione in continua crescita. Al suo interno è conservato un affresco databile fine XV secolo raffigurante una Madonna con Bambino che è stato attribuito ad Agnolo di Lorentino.
L’agricoltura, con i due prodotti principe rappresentati dal vino e dall’olio, ha un buon peso sull’economia del Comune di Castiglion Fibocchi. Al tempo stesso ha anche un bel valore coreografico per la zona: la Strada Setteponti che attraversa questo territorio è per buoni tratti costeggiata da oliveti e vigneti dove sono “incastonate” settecentesche leopoldine con la classica colombaia centrale.
Castiglion Fibocchi ha anche una bella realtà industriale. In questo territorio si sono insediate negli anni 70/80 del Novecento aziende orafe, tessili e dell’arredamento.
Da menzionare è la Chiesa di San Pietro a Pezzano, lungo la strada Setteponti, oggi cappella cimiteriale. Al suo interno è conservato un affresco del XIV secolo raffigurante l’Annunciazione e attribuito ad Andrea di Nerio.
Lungo la strada bianca panoramica che da Castiglion Fibocchi conduce a Gello Biscardo, si trovano i ruderi della Pieve di San Quirico, antica chiesa di origine paleocristiane, attualmente oggetto di scavi e consolidamento. Gello Biscardo è l’unica frazione di questo comune di inizio Valdarno aretino. Il luogo è noto e rammentato per le storie dei “Matti da Gello”. Verità e fantasie s’intrecciano nelle vicende di questi personaggi del luogo vissuti in periodo indefinito. Gli abitanti di Gello non si vergognano, anzi sono orgogliosi di questi loro celebri “antenati”. Alla parete di una casa hanno appeso delle tegole dove sono riportate alcune storie riferite a questi loro “estrosi concittadini”. Ma il luogo non è da visitare solo per questo motivo. Il piccolo borgo, contornato da oliveti, si presenta piacevole e ben ordinato nella sua architettura, in alto mostra una bella e antica chiesetta con campanile a vela. Chi vi cercasse i “Matti” non li trova più, può trovarci però tanti gatti.