Con Guido Monaco all'Abbazia di Santa Trinita
itinerario da Pontenano all'abbazia benedettina di Santa Trinita e al Varco di Anciolina
Italiano
STRADE E LUOGHI STORICI SUL PRATOMAGNO 33
Eccoci giunti davanti ai ruderi della Badia di Santa Trinita (952 metri di quota) che ci sono apparsi improvvisi quanto affascinanti. Si può subito osservare le notevoli dimensioni della chiesa che era divisa in tre navate, aveva un unico abside e due transetti che andavano a disegnare una pianta a croce latina. Il primo pensiero che ci viene in mente è come un complesso monastico di tale importanza può essere sorto in un luogo montano e ameno come questo, lontano da tutti e da tutto. Non era così all'epoca in cui fu edificato. Gli Annali Camaldolesi ci riferiscono che Badia di Santa Trinita in Alpe fu fondata per volere diretto di Ottone I di Sassonia tra il 950 e il 961 da due monaci benedettini tedeschi, Pietro ed Eriprando, lungo la Via Abversa, direttrice di grande importanza probabilmente di origine etrusca, detta anche Abaversa o, italianizzando, Via Traversa. Questa strada collegava Casentino e Valdarno attraverso il Pratomagno, in particolare è probabile sia stato il collegamento diretto attraverso la montagna di due importanti siti etruschi: Socana e Gropina. Luoghi che poi videro sorgere due chiese altomedievali e dove oggi possiamo ammirare due pievi romaniche del XII secolo.
Come già detto a pagina 17, questo non dovrebbe essere il luogo originale dove sorse Santa Trinita che invece si troverebbe a un paio di chilometri da qui (in linea d'area) in direzione Valdarno, a quasi 1100 metri di quota. Tra poco passeremo vicini a questo ipotetico luogo (non vi sono state trovate tracce di edifici).
Here we are in front of the ruins of the Badia di Santa Trinita (952 meters above sea level) which appeared as sudden as they were fascinating. You can immediately observe the considerable dimensions of the church which was divided into three naves, had a single apse and two transepts which formed a Latin cross plan. The first thought that comes to mind is how a monastic complex of such importance could have arisen in a mountainous and pleasant place like this, far from everyone and everything. This was not the case when it was built. The Camaldolese Annals tell us that Badia di Santa Trinita in Alpe was founded by direct will of Otto I of Saxony between 950 and 961 by two German Benedictine monks, Pietro and Eriprando, along the Via Abversa, a route of great importance probably of Etruscan, also called Abaversa or, in Italian, Via Traversa. This road connected Casentino and Valdarno through the Pratomagno, in particular it is likely to have been the direct connection through the mountain of two important Etruscan sites: Socana and Gropina. Places which then saw the rise of two early medieval churches and where today we can admire two Romanesque parish churches from the 12th century.
As already said on page 17, this should not be the original place where Santa Trinita was built which instead would be a couple of kilometers from here (as the crow flies) towards Valdarno, at almost 1100 meters above sea level. Soon we will pass close to this hypothetical place (no traces of buildings have been found there).