Con Guido Monaco all'Abbazia di Santa Trinita
itinerario da Pontenano all'abbazia benedettina di Santa Trinita e al Varco di Anciolina
Italiano
STRADE E LUOGHI STORICI SUL PRATOMAGNO 36
Vista dall'esterno del grande e unico abside della chiesa di Badia Santa Trinita. Si vede chiaramente che questo elemento architettonico è stato ricostruito. Ciò è avvenuto tra il 1968 e il 1970 quando l'intera abbazia fu sottoposta ad un grande intervento di recupero. Un accurato scavo portò alla luce l'antica cripta alla quale si poteva accedere, furono ricostruite alcune parti, tra queste la più importante fu appunto l'abside. Purtroppo, da allora, Santa Trinita è cascata di nuovo nell'abbandono. Gli eventi atmosferici, il furto di pietre, il vandalismo e l'indifferenza delle istituzioni hanno portato lo storico edificio verso un irreversibile degrado. Fortunatamente il fascino del luogo è ancora molto.
Nel XIII e XIV secolo, l'abbazia pur rimanendo un fondamentale riferimento per la cultura benedettina e per la viabilità di questo territorio, i suoi interessi economici sono molto circoscritti al territorio limitrofo, gli interessi politici religiosi sono rivolti verso Arezzo dal cui vescovado dipende. Sicuramente ci saranno stati stretti rapporti anche con il vicino Castello di Pontenano, sempre di proprietà aretina. Attorno al 1360, gli Ubertini donano a Santa Trinita la vicina Carda e il suo territorio limitrofo, fino a un secolo prima proprietà della Badia di Santa Flora e Lucilla di Arezzo.
View from the outside of the large and single apse of the church of Badia Santa Trinita. It is clearly seen that this architectural element has been reconstructed. This happened between 1968 and 1970 when the entire abbey was subjected to a major restoration project. A careful excavation brought to light the ancient crypt which could be accessed, some parts were rebuilt, the most important of which was the apse. Unfortunately, since then, Santa Trinita has fallen into abandonment again. Atmospheric events, the theft of stones, vandalism and the indifference of the institutions have led the historic building towards irreversible degradation. Fortunately, the charm of the place is still very much there.
In the 13th and 14th centuries, the abbey, although remaining a fundamental reference for the Benedictine culture and for the viability of this territory, its economic interests were very limited to the neighboring territory, the religious political interests were directed towards Arezzo on whose bishopric it depends. There must certainly have been close relationships with the nearby Castello di Pontenano, also owned by Arezzo. Around 1360, the Ubertini donated nearby Carda and its surrounding territory to Santa Trinita, which until a century before had been the property of the Badia of Santa Flora and Lucilla of Arezzo.