Con Guido Monaco all'Abbazia di Santa Trinita
itinerario da Pontenano all'abbazia benedettina di Santa Trinita e al Varco di Anciolina
Italiano
STRADE E LUOGHI STORICI SUL PRATOMAGNO 39
Prima di percorrere la discesa tra gli abeti che in duecento metri conduce al Fosso della Badia, fermiamoci per qualche istante ad osservare questo grande edificio. Fu abitato fino alla metà degli anni Cinquanta del secolo scorso da Adone, l'ultimo contadino dei Cassi a quel tempo proprietari del luogo. Una casa con tante stalle per ospitare animali diversi. Sui muri vediamo molte pietre di grandi dimensione ben squadrate, la parete inferiore è costruita quasi completamente con questo pietrame che proviene certamente da quella comodissima cava che era l'abbazia. Su una cantonata vi è scalpellata la scritta CASSI 1893. Viene da pensare che sia l'anno di costruzione da parte dei Cassi. Non è cosi, infatti nella mappa catastale del 1824 l'edificio è già presente. Allora è molto probabile che la data indichi l'anno in cui i Cassi acquistarono questo luogo.
Questa casa non ospitava solo il contadino, ma anche quelle persone che lavoravano nei boschi e nei pochi campi per conto dei Cassi. Operai dei paesi vicini che tornavano a casa solo la domenica. La stanza centrale dell'edificio era l'enorme cucina che fungeva da sala da pranzo per tutti i lavoratori. Una cucina riscaldata da un grande e bellissimo focolare (le pietre sono state rubate) che almeno una volta al mese, di sabato sera, si trasformava in sala da ballo. Giovani da Pontenano, Capraia, Carda, Calleta, Pieve Pontenano, Faltona e anche da Talla arrivavano a piedi quassù per divertirsi ed incontrare l'amore. Un'usanza terminata attorno al 1950, iniziata… chissà quando.
Before going down the descent between the fir trees which in two hundred meters leads to the Fosso della Badia, let's stop for a few moments to observe this large building. It was inhabited until the mid-1950s by Adone, the last farmer of the Cassi family who owned the place at that time. A house with many stables to house different animals. On the walls we see many large, well-squared stones, the lower wall is built almost completely with this stone which certainly comes from that very convenient quarry that was the abbey. The writing CASSI 1893 is chiseled into a corner. One might think that this is the year the building was built by the Cassi. This is not the case, in fact in the cadastral map of 1824 the building is already present. Then it is very likely that the date indicates the year in which the Cassis purchased this place.
This house not only housed the farmer, but also those people who worked in the woods and in the few fields on behalf of the Cassi. Workers from nearby towns who only returned home on Sundays. The central room of the building was the huge kitchen which served as a dining room for all the workers. A kitchen heated by a large and beautiful hearth (the stones were stolen) which at least once a month, on a Saturday evening, was transformed into a ballroom. Young people from Pontenano, Capraia, Carda, Calleta, Pieve Pontenano, Faltona and also from Talla came up here on foot to have fun and meet love. A custom that ended around 1950, started... who knows when.